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Sabato, 01 Marzo 2014 - 08:42 :: 38835 Letture
CUORE SANNITA, in collaborazione con GU.PA.NA. (Guide Parchi Naturali),ha ripreso i lavori di pulizia per rendere fruibile la I CINTA completa dell'antico camminamento Italico. (Continua)
Sinora (1^ marzo 2014) è stata liberata dalle erbacce, quasi completamente, la cinta a doppia murazione che dal Vicolo II Cila raggiunge il Vallone della Falconara (ovvero il percorso della strada VICINALE CILA). Chi volesse partecipare, dando una piccola mano, in qualsiasi forma, è ben accetto e gradito. Contattare per date ed orari il Calendario Cuore Sannita ESCURSIONI MONTE CILA e i cellulari: 3801874732 (Giuseppe) oppure 3804217148 (Angelo).
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Terra dei Fuochi, non solo rifiuti: dal sottosuolo emerge il popolo dei "Cavalieri". Rinvenuta ad Acerra una necropoli preromana. La scoperta è stata fatta durante i lavori di scavo per la posa di cavi elettrici. Non solo rifiuti dal sottosuolo della Terra dei Fuochi. Nei terreni contaminati c’è anche tanta storia, un tesoro inestimabile. Lo conferma una vicenda emblematica che si sta consumando ad Acerra. Qui, l’altro giorno, appena un metro e ottanta centimetri sotto una strada dell’immediata periferia, è stata trovata la necropoli dei “Cavalieri”, un pezzo di storia emersa dal terreno, durante i lavori di scavo effettuati da Terna per la posa di cavi elettrici, nell’area a nord della cinta urbana, in via Mulino Vecchio. Tre tombe a cassa, realizzate nel tufo lavorato, così le descrivono gli archeologi della soprintendenza di Napoli. Tombe in cui sono stati rinvenuti i resti di alcuni maschi adulti e gli utensili in metallo che ne hanno accompagnato il viaggio nell’oltretomba. “Risalgono a un periodo che abbiamo identificato tra la fine del quarto secolo e l’inizio del terzo – spiegano i funzionari della soprintendenza giunti sul posto – e quindi all’età preromana”. Gli esperti citano lo storico latino Livio e la sua enciclopedica storia di Roma, nella quale viene descritto il popolo dei “Cavalieri” dell’antica Acerrae, gente di origine osca, preistorico popolo italico, proveniente dagli appennini, che basava quasi tutto sull’uso del cavallo e che era gelosa custode della sua autonomia. “Un popolo dal quale gli stessi romani si guardavano bene, particolarmente bellicoso”, raccontano gli archeologi. Che intanto sospettano l’esistenza di una grande necropoli sotto via Mulino Vecchio, la provinciale che collega Acerra alle vicine città di Caivano e Afragola. Ma il sospetto più forte è che questo pezzo di storia stia per essere di nuovo sepolto in nome della modernità e che dunque la necropoli non sarà mai portata definitivamente alla luce. L’area archeologica appena scoperta si trova proprio al di sotto di un’arteria di collegamento extraurbano e di una costruenda nuova infrastruttura elettrica. Nei prossimi giorni saranno i responsabili della soprintendenza a decidere il da farsi. Rimane il rammarico di un territorio dalle potenzialità inespresse. L’ultima scoperta archeologica da queste parti risale ad alcuni anni fa. Le migliaia di reperti finora salvati qui si trovano nei musei archeologici di mezzo mondo, British Museum in testa, insieme a quelli delle altre città della dodecapoli di origine etrusca, come Suessula, sempre in territorio acerranno, e poi come Capua, Nocera, Nola. “Il resto lo hanno portato via i tombaroli – racconta Rosa Anatriello, presidente della sede locale dell’Archeoclub – da queste parti c’è ancora tanto fare: credo sia fondamentale che Acerra scopra il proprio territorio”. In loco finora si può visitare, nella sola ultima domenica del mese, l’area di Suessula, altra città, al confine con Maddaloni, risalente al quinto secolo avanti cristo. In allestimento c’è, nelle viscere dell’antico castello baronale, la scena del teatro romano. Il museo archeologico, intanto, è ancora un progetto. Se ne parla da anni. Nel frattempo stesse lacune nella vicina e altrettanto antica Nola: anche qui tante vestigia del passato mai adeguatamente valorizzate. Fonte: ilmediano.it
Monte Cila. Finalmente è stata completamente pulita la doppia cinta muraria, ovvero il percorso della via Vicinale Cila. L'antico percorso viene così restituito alla collettività. Ringraziamo tutti coloro che hanno partecipato con il loro contributo. Associazione Culturale "Cuore Sannita".
Jurassic parck napoletano al Museo di Paleontologia Da oggi e per tutti i lunedì a venire, fino al prossimo maggio 2015, nella struttura del Centro Musei di Scienze Naturali, tutto quello che i più piccoli amerebbero sapere delle ere preistoriche e degli animali scomparsi. La curiosità dei bambini non ha limiti. Hanno sete di sapere. Se poi li coinvolgi in un mondo irreale come potrebbe essere quello preistorico, allora la loro massima attenzione è sicura al cento per cento. A questi assetati di curiosità dai 6 agli 11 anni è rivolto il laboratorio didattico organizzato dall’Associazione Culturale Ediacara in collaborazione con il Museo di Paleontologia del Centro Musei di Scienze Naturali della Federico II di Napoli. Un progetto che ha come obiettivo quello di far scoprire alle giovani leve alcune tra le più grandi novità riguardanti i giganti che milioni di anni fa popolavano la terraferma, nuotavano nei mari e volteggiavano in cielo . Tutti i lunedì dalle 16 alle 17.30, i “jeunes etudiants” troveranno risposte a domande tipo quale fosse il cibo di queste mastodontiche bestie, oppure quale era l’ambiente nel quale dinosauri e allosauri vivevano o quale era la loro tecnica di caccia. Insomma, attraverso una lunga serie di notizie fornite a mo’ di cartoons e film di fantascienza, i piccoli potranno avere la loro magica storia.
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