Domenica 27 marzo 2011 l'associazione Cuore Sannita di Piedimonte Matese ha effettuato una interessante escursione nel territorio della antica Capitale (della Tribù) dei Pentri.
Il resoconto della visita puo' essere letto cliccando quie le foto (tante) nell'album "Visita a Bojano del 27 marzo 2011"
N° 19 -
ventriloquo
ha scritto:: monte cila II cinta
Mag-’11
02
Siamo venuti a conoscenza che in occasione della settimana della cultura sarebbero state effettuate delle escursioni sul Cila. E' stato redatto un resocnto della attività svolta?
Caro Ventriloquo, le informazioni di cui sei venuto in possesso sono corrette. Inizio con il pubblicare una prima serie di foto nella nuova Galleria "Ricognizione alla II cinta il 16/23 Aprile 2011". Completo il resoconto e lo pubblico.
STASERA, ORE 19.30, VER SACRUM A BOIANO Stasera, dalle 19.30, con partenza da Piazza Roma, prende il via la XIX edizione del Ver Sacrum a Boiano, corteo di rievocazione storica legato alle origini dei Sanniti. Di seguito una breve sintesi e la divisione in scene. La rievocazione illustra la festa della "Primavera sacra" dei Sanniti, il cosiddetto "Ver sacrum", atto che probabilmente è all'origine della nascite di Bojano e di altri centri di origine sannita. La rievocazione si rifà al rito sannitico che consisteva nella consacrazione di gruppi di giovani inviati, al seguito di buoi sacri, a fondare nuove civiltà. È una rappresentazione scenica itinerante in costumi d'epoca, un'iniziativa che vuole portare all'attenzione di tutti la necessità di conoscere il proprio passato, di conoscere le proprie origini. La ricostruzione dei rituali si basa sulle notizie tramandateci da scrittori greci e latini e dai recenti studi di archeologia, glottologia e filologia. La rappresentazione si articola in quattro sequenze sceniche. La I scena rappresenta il Ver Sacrum, un rito molto diffuso tra le popolazioni italiche. Il rito era dettato dal principio di popolazione in un determinato momento storico: il Ver sacrum è il distacco di giovani dalla patria di origine alla ricerca di nuove terre, adeguate al proprio sostentamento. La scena si basa sulla consacrazione e sulla divinazione celebrata dal Sacerdote prima di inviare i giovani alla ventura. Subito dopo, si assiste alla migrazione dei Sabini, capeggiati da Comio Castronio e guidati da un bue che si stanzieranno alle falde del Tifernus mons, dando origine alla città di Bovianum. La II scena rappresenta l'istituzione del Matrimonio, fondamentale nella vita dei Sanniti: esso si attuava come un rito comunitario. Basato non su una scelta privata, ma pubblica, l'amore era asservito agli interessi della patria e la donna era considerata la giusta ricompensa al valore dei guerrieri. La III scena ha il suo centro nella figura di un vecchio saggio che, sebbene abbia perduto il figlio in battaglia, incita i giovani guerrieri a perseverare nella virtù e nel valore, considerati cardini fondamentali di una società giusta e felice. La IV scena rappresenta un rito antichissimo: il giuramento dei giovani che costituivano l'esercito sannita. Ciascun guerriero, davanti all'altare, invoca la maledizione su di sé e sulla sua stirpe qualora non combatta con valore o fugga con codardia dalla battaglia. Il guerriero che rifiuta di giurare è ucciso e buttato tra i mucchi delle vittime umane ed animali sacrificate nelle cerimonie precedenti, come monito agli altri.
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STASERA, ORE 19.30, VER SACRUM A BOIANO Stasera, dalle 19.30, con partenza da Piazza Roma, prende il via la XIX edizione del Ver Sacrum a Boiano, corteo di rievocazione storica legato alle origini dei Sanniti. Di seguito una breve sintesi e la divisione in scene. La rievocazione illustra la festa della "Primavera sacra" dei Sanniti, il cosiddetto "Ver sacrum", atto che probabilmente è all'origine della nascite di Bojano e di altri centri di origine sannita. La rievocazione si rifà al rito sannitico che consisteva nella consacrazione di gruppi di giovani inviati, al seguito di buoi sacri, a fondare nuove civiltà. È una rappresentazione scenica itinerante in costumi d'epoca, un'iniziativa che vuole portare all'attenzione di tutti la necessità di conoscere il proprio passato, di conoscere le proprie origini. La ricostruzione dei rituali si basa sulle notizie tramandateci da scrittori greci e latini e dai recenti studi di archeologia, glottologia e filologia. La rappresentazione si articola in quattro sequenze sceniche. La I scena rappresenta il Ver Sacrum, un rito molto diffuso tra le popolazioni italiche. Il rito era dettato dal principio di popolazione in un determinato momento storico: il Ver sacrum è il distacco di giovani dalla patria di origine alla ricerca di nuove terre, adeguate al proprio sostentamento. La scena si basa sulla consacrazione e sulla divinazione celebrata dal Sacerdote prima di inviare i giovani alla ventura. Subito dopo, si assiste alla migrazione dei Sabini, capeggiati da Comio Castronio e guidati da un bue che si stanzieranno alle falde del Tifernus mons, dando origine alla città di Bovianum. La II scena rappresenta l'istituzione del Matrimonio, fondamentale nella vita dei Sanniti: esso si attuava come un rito comunitario. Basato non su una scelta privata, ma pubblica, l'amore era asservito agli interessi della patria e la donna era considerata la giusta ricompensa al valore dei guerrieri. La III scena ha il suo centro nella figura di un vecchio saggio che, sebbene abbia perduto il figlio in battaglia, incita i giovani guerrieri a perseverare nella virtù e nel valore, considerati cardini fondamentali di una società giusta e felice. La IV scena rappresenta un rito antichissimo: il giuramento dei giovani che costituivano l'esercito sannita. Ciascun guerriero, davanti all'altare, invoca la maledizione su di sé e sulla sua stirpe qualora non combatta con valore o fugga con codardia dalla battaglia. Il guerriero che rifiuta di giurare è ucciso e buttato tra i mucchi delle vittime umane ed animali sacrificate nelle cerimonie precedenti, come monito agli altri.
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