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Sabato, 02 Aprile 2011 - 17:32 :: 110716 Letture
Il resoconto della escursione compiuta il 13 marzo u.s. (continua)
E’ una nuvolosa giornata invernale, la pioggia incombe, cerchiamo di contattare uno del gruppo; manca, lo ritroveremo più avanti*. La collina è sempre verdeggiante, come le montagne circostanti e degrada verso una ampia pianura ricca di corsi d’acqua. Siamo in appennino centro meridionale, in lontananza si scorgono delle chiazze bianche, stavolta di neve, non è strano. Gli inverni sono da noi piuttosto rigidi e non è difficile trovare sulla parte alta dei rilievi chiazze di neve sino a tarda primavera.
E’ il 13 marzo 2011 ed iniziamo a ripercorrere a ritroso nel tempo la nostra storia. Novelli Benjamin Button, ci inerpichiamo per la moderna S.P.331 in direzione Castello del Matese, attraversando in un colpo solo duemilacinquecento anni di storia. La moderna cittadina di Piedimonte Matese è sotto di noi, sulla parte alta il borgo medioevale. Sul Cila i poligonali dei Pentri rievocano il ricordo della Allifae sannitica. Attraversiamo l’abitato di Castello del Matese ed anche qui ai piedi della torre risalta la stratificazione sannitica (del basamento), medievale (della parte superiore e delle torri), indi gli abitati della nostra contemporaneità (articolo intero)
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DNA riscrive origine Homo Sapiens. L’Homo Sapiens non è nato in Africa Orientale, come si è creduto finora, ma in quella Centro-Occidentale, dove era presente già 200.000 anni fa e dove una decina di padri fondatori ha dato vita alla nostra specie. E’ quanto emerge dalla firma genetica lasciata dai nostri progenitori, analizzata dai genetisti dell’Università La Sapienza di Roma. I nuovi dati indicano inoltre che per l’Homo Sapiens la Penisola Arabica non è stata solo un luogo di transizione, ma una regione in cui la nostra specie ha sostato per 100.000 anni. Qui potrebbe essere avvenuto l’evento che ha dato origine, in tempi successivi, a tutta la diversità genetica del cromosoma y. Fonte Rai.
Nuove date per Little Foot. PARIS, FRANCE-Un nuovo studio geologico delle grotte di Sterkfontein in Gauteng, Sud Africa, conclude che il quasi completo di Australopithecus Prometeo scheletro conosciuto come Little Foot è di almeno tre milioni di anni. Ron Clarke, Stephen Motsumi e Nkwane Molefe dell'Università di Witwatersrand hanno trascorso 13 anni ad estrarre lo scheletro dalla roccia della grotta in modo che possano capire come era stato incassato nel disco, sedimento calcificata. Secondo un rapporto in Science Ora , gli scienziati hanno scoperto che lo scheletro era stato disturbato e rotto, e che ci sarebbero voluti almeno un milione di anni per riempire gli spazi tra le ossa con i minerali trasportati dall'acqua che scorre attraverso la caverna. Il mutaroccia stesso è stato datato a 2,2 milioni di anni. Le nuove date, anzi, suggeriscono che Little Foot potrebbe essere un Homo antenato. Fonte: ARCHAEOLOGY.
NORD AMERICA: SCOPERTO UN "POLLOSAURO" E' stato scoperto un dinosauro simile a un uccello da un gruppo di ricercatori del Carnegie Museum of Natural History e della University of Utah. Dotato di piume e artigli e pesante ol- tre 200 chilogrammi, vagava per il Da- kota con il Tirannosauro 66 milioni di anni fa e sembrava un pollo, lungo più di tre metri e alto più di un metro e mezzo. Aveva una cresta sulla testa e le zampe anteriori piumate. I ricercatori lo hanno battezzato "Chi- cken from hell", pollo infernale. Ma la denominazione ufficiale della specie è Anzu Wyliei. E' il più grande del grup- po trovato finora in Nord America. Fonte Rai.
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