PROSSIMO EVENTO: ALBA FUCENS e TUMULO del MONTARIOLO 23 Marzo 2025. ORARIO RITROVO: Piedimonte Matese – Parcheggio Salesiani – partenza ore 07.30. Ritrovo per il rientro ore 16.00 circa.
PROSSIMO EVENTO: TERRE DI ALLIFAE, 19 E 21 FEBBRAIO 2025 Architetture Sannitiche nel Matese Campano. Religiosità ed aree sacre dei Pentri, tra mura poligonali e templi(con UniTRE). Biblioteca Comunale ALIFE, Piazza Termini 106 dalle 16.30 alle 18.30)
PROSSIMO EVENTO: ALBA FUCENS e TUMULO del MONTARIOLO 23 Marzo 2025.
ORARIO RITROVO: Piedimonte Matese – Parcheggio Salesiani – partenza ore 07.30. Ritrovo per il rientro ore 16.00 circa.
Partenza da Via Vincenzo Caso, parcheggio Salesiani alle ore 7.30. Alle ore 9.30 circa, dopo 170 chilometri arrivo alla Frazione Corvaro di Borgorose (Rieti). Nella piana di Corvaro, ovvero nel Cicolano un territorio - ager Aequiculanus -, che prende il nome dai suoi abitanti, gli Equicoli, descritti da Virgilio, si eleva il TUMULO del MONTARIOLO, un sito di sepoltura collettiva con un diametro di circa cinquanta metri ed un'altezza di quasi quattro metri dalla piana circostante. Una sorta di piccola collina artificiale di terra, pietre e ciottoli che presenta lastroni squadrati perimetrali e dodici costolature radiali in grossi blocchi. Un tumulo più piccolo, del diametro di undici metri, è posto al centro della struttura; databile, in base ai materiali, tra la fine del IX ed il VII secolo a.C. era probabilmente dedicato alla sepoltura di un importante personaggio. Su questa tomba sorta in un’area ove già insistevano sepolture a tumulo di dimensioni ridotte, fu costruito quello che è il Tumulo del Montariolo, un monumento identitario per le genti della piana di Corvaro da cui era ed è visibile ove gli uomini si facevano seppellire, con armi ed oggetti, sin dal VI sec. a. C., in fosse disposte in senso rotatorio rispetto al tumulo centrale. Dal IV sec. a. C., poi, sia uomini che donne vi furono seppelliti, utilizzando anche gli spazi esterni al tumulo, per un totale di altre 367 tombe, tutte disposte concentricamente attorno a quella centrale ed a quote differenti a seconda dei periodi diversi. Le tombe, quindi, riferibili ad epoche diverse, raggruppano individui di sesso maschile armati, donne ed anche bambini e gli oggetti in esse rinvenuti (vasi, fibule, ciotole, specchi ed ornamenti personali) sono ora esposti al MUSEO ARCHEOLOGICO del CICOLANO e permettono di leggere sotto una luce diversa la civiltà degli antichi abitanti dell’area, quegli Equi una frazione dei quali, in seguito alla conquista romana del 304, fu definita degli Equicoli.
Alba Fucens
Terminata la visita museale si procederà verso la vicina Massa d’Albe (L’Aquila) ove la pausa pranzo, immersi in un contesto incantevole, consentirà di ammirare e riposare. ALBA FUCENS é posta su una collina sita in posizione dominante la distesa del Fucino (A. F. vuol dire Alba sul Fucino, sia perché i coloni venivano dall’antica città Latina di Alba Longa - la madrepatria di Roma - o anche perché dalla città si poteva osservare il sole sorgere sul grande lago del Fucino, prosciugato dai Romani attraverso un’opera di grande ingegneria: un tunnel di 6 km di lunghezza costruito ai tempi di Claudio, il più lungo tunnel costruito dall’uomo fino all’inaugurazione del Frejus nel 1871) ai piedi del Velino, in un territorio già degli Equi poi sconfitti dai Romani, ove la colonia fu fondata nel 303/304 a. C., in una posizione strategica per il controllo dell’Italia centrale. La posizione in un luogo elevato e fortificato a quasi 1000 metri di altezza, denota la funzione anche militare della città, una colonia di diritto latino sorta nel territorio degli Equi per controllare la valle del Fucino e la via Tiburtina Valeria che da Tibur (Tivoli) giunse fino ad Ostia Aterni (Pescara). Proprio per la posizione remota fu utilizzata spesso dai Romani per custodirvi importanti prigionieri di stato, come i re nemici sconfitti.
I resti dell'ACQUEDOTTO anticipano la bellezza del sito.
Della antica colonia residua gran parte del primo impianto urbano, in particolare i luoghi di culto – vedi il tempio di Apollo su cui venne eretta la chiesa di San Pietro in Albe– con interno diviso in tre navate da colonne romane riutilizzate e in quella centrale è presente la tribuna rialzata decorata con mosaici di marmo colorato, mentre in fondo, prima dell’abside è presente un parapetto con colonnine decorato sempre con intarsi di marmo. La cinta muraria è lunga circa tre Km. ed è dotata di ben quattro porte di cui la Porta Massima attraversata dalla Via Valeria e la Porta Fellonia da cui si accede all’area archeologica. Il circuito murario, realizzato in grandi blocchi poligonali di pietra, contiene varie strutture di carattere pubblico e privato dislocate intorno alle antiche strade, come il diribitorium ovvero il portico colonnato ove si svolgevano le votazioni delle assemblee pubbliche e la basilica suddivisa in tre navate, a sud della quale è situato il macellum – il mercato pubblico per la vendita dei generi con le botteghe. Parte degli edifici sono databili ad interventi posteriori, di II – I sec. a. C., come probabilmente quelli posti lungo il decumano massimo, oggi via Miliario, ovvero il foro, la stessa basilica ed il macellum, le terme che conservano i pavimenti sopraelevati con le suspensurae -piccole colonnine in mattoni per la circolazione dell’aria calda – ed i mosaici. Alla fase successiva è ascrivibile il Santuario di Ercole il cui piccolo sacello rettangolare affaccia su un piazzale porticato; la colossale statua della divinità italica è ora al MAN di Villa Frigerj a Chieti.
Alla fine di Piazza dell’Ercole all’esterno di Via dei Pilastri è presente, pur se difficile da leggere causa vegetazione, un teatro mentre ai piedi della collina di San Pietro, ove è situato il santuario di Apollo, è l’anfiteatro a pianta ellittica costruito nel I sec. d.C. attraverso l’esproprio di un’area precedentemente occupata da una domus.
Con la fine dell’Impero Romano un lento declino colpì Alba Fucens, abbandonata intorno al VI sec. d.C. e sostituita, sulla collina a nord-est della città, dal borgo medievale, poi distrutto dal terremoto del 1915, i cui ruderi sono visibili come i resti del Castello Orsini eretto nel XIV sec.
Durante l'assedio di Roma Giovanni il sanguinario vi sostò durante l'inverno del 537-538, per poi partire verso la sanguinaria missione nel Piceno.
COORDINAMENTO: - SIMEONE Pasquale G.E.M. cell. 3346919001– PALMIERI Antonio cell. 3683860644 Cuore Sannita.
COLAZIONE/PRANZO: - Pranzo al sacco.
MEZZI DI TRASPORTO: - Pullman Gran turismo ditta La Porta.
SPESE: La quota del viaggio indicata dal partner GEM è di 25 euro a persona per i Soci G.E.M. e Cuore Sannita. Per i non Soci GEM e Cuore Sannita € 30, anche per i minori, compresa assicurazione giornaliera. Per le aree archeologiche l’ingresso è di euro 3 a persona ed ognuno provvederà in proprio al pagamento.
PRENOTAZIONI: OBBLIGATORIE entro il giorno 20 Marzo 2025, mediante: SMS al 3346919001 di Simeone Pasquale, su whatsapp del Gruppo GEM, oppure email dell'Associazione gem.matese@libero.it Cuore Sannita Facebook, email presidente@cuoresannita.it e PALMIERI Antonio al 368/3860644. All’atto della prenotazione I NON SOCI G.E.M. e CUORE SANNITA con età non superiore ad anni 75 dovranno fornire il Codice Fiscale (compresi i minori) per la copertura assicurativa giornaliera OBBLIGATORIA. Saranno ricevute le prime 19 prenotazioni per pullman 19 posti dal 20° con riserva sino ad arrivare almeno a 25 partecipanti per pullman 54 posti.
NOTA BENE: NON SARANNO AMMESSE PERSONE SPROVVISTE DI ASSICURAZIONE GIORNALIERA. I MINORI DOVRANNO ESSERE SEGUITI NECESSARIAMENTE DAI RISPETTIVI ACCOMPAGNATORI CHE NE SONO I DIRETTI RESPONSABILI.
ORARIO PRESUNTO RIENTRO: ORE 18.00/19.00.
Orari ed ingressi possono essere soggetti a variazioni e/o modifiche in base alle direzioni museali.
Piedimonte Matese lì 23febbraio 2025.
PROSSIMO EVENTO: ALBA FUCENS e TUMULO del MONTARIOLO 23 Marzo 2025. ORARIO RITROVO: Piedimonte Matese – Parcheggio Salesiani – partenza ore 07.30. Ritrovo per il rientro ore 16.00 circa. Partenza da Via Vincenzo Caso, parcheggio Salesiani alle ore 7.30. Alle ore 9.30 circa, dopo 170 chilometri arrivo alla Frazione Corvaro di Borgorose (Rieti). Nella piana di Corvaro, ovvero nel Cicolano un territorio - ager Aequiculanus -, che prende il nome dai suoi abitanti, gli Equicoli, descritti da Virgilio, si eleva il TUMULO del MONTARIOLO, un sito di sepoltura collettiva con un diametro di circa cinquanta metri ed un'altezza di quasi quattro metri dalla piana circostante. Una sorta di piccola collina artificiale di terra, pietre e ciottoli che presenta lastroni squadrati perimetrali e dodici costolature radiali in grossi blocchi. Un tumulo più piccolo, del diametro di undici metri, è posto al centro della struttura; databile, in base ai materiali, tra la fine del IX ed il VII secolo a.C. era probabilmente dedicato alla sepoltura di un importante personaggio. Su questa tomba sorta in un’area ove già insistevano sepolture a tumulo di dimensioni ridotte, fu costruito quello che è il Tumulo del Montariolo, un monumento identitario per le genti della piana di Corvaro da cui era ed è visibile ove gli uomini si facevano seppellire, con armi ed oggetti, sin dal VI sec. a. C., in fosse disposte in senso rotatorio rispetto al tumulo centrale. Dal IV sec. a. C., poi, sia uomini che donne vi furono seppelliti, utilizzando anche gli spazi esterni al tumulo, per un totale di altre 367 tombe, tutte disposte concentricamente attorno a quella centrale ed a quote differenti a seconda dei periodi diversi. Le tombe, quindi, riferibili ad epoche diverse, raggruppano individui di sesso maschile armati, donne ed anche bambini e gli oggetti in esse rinvenuti (vasi, fibule, ciotole, specchi ed ornamenti personali) sono ora esposti al MUSEO ARCHEOLOGICO del CICOLANO e permettono di leggere sotto una luce diversa la civiltà degli antichi abitanti dell’area, quegli Equi una frazione dei quali, in seguito alla conquista romana del 304, fu definita degli Equicoli. Alba Fucens Terminata la visita museale si procederà verso la vicina Massa d’Albe (L’Aquila) ove la pausa pranzo, immersi in un contesto incantevole, consentirà di ammirare e riposare. ALBA FUCENS é posta su una collina sita in posizione dominante la distesa del Fucino (A. F. vuol dire Alba sul Fucino, sia perché i coloni venivano dall’antica città Latina di Alba Longa - la madrepatria di Roma - o anche perché dalla città si poteva osservare il sole sorgere sul grande lago del Fucino, prosciugato dai Romani attraverso un’opera di grande ingegneria: un tunnel di 6 km di lunghezza costruito ai tempi di Claudio, il più lungo tunnel costruito dall’uomo fino all’inaugurazione del Frejus nel 1871) ai piedi del Velino, in un territorio già degli Equi poi sconfitti dai Romani, ove la colonia fu fondata nel 303/304 a. C., in una posizione strategica per il controllo dell’Italia centrale. La posizione in un luogo elevato e fortificato a quasi 1000 metri di altezza, denota la funzione anche militare della città, una colonia di diritto latino sorta nel territorio degli Equi per controllare la valle del Fucino e la via Tiburtina Valeria che da Tibur (Tivoli) giunse fino ad Ostia Aterni (Pescara). Proprio per la posizione remota fu utilizzata spesso dai Romani per custodirvi importanti prigionieri di stato, come i re nemici sconfitti. I resti dell'ACQUEDOTTO anticipano la bellezza del sito. Della antica colonia residua gran parte del primo impianto urbano, in particolare i luoghi di culto – vedi il tempio di Apollo su cui venne eretta la chiesa di San Pietro in Albe– con interno diviso in tre navate da colonne romane riutilizzate e in quella centrale è presente la tribuna rialzata decorata con mosaici di marmo colorato, mentre in fondo, prima dell’abside è presente un parapetto con colonnine decorato sempre con intarsi di marmo. La cinta muraria è lunga circa tre Km. ed è dotata di ben quattro porte di cui la Porta Massima attraversata dalla Via Valeria e la Porta Fellonia da cui si accede all’area archeologica. Il circuito murario, realizzato in grandi blocchi poligonali di pietra, contiene varie strutture di carattere pubblico e privato dislocate intorno alle antiche strade, come il diribitorium ovvero il portico colonnato ove si svolgevano le votazioni delle assemblee pubbliche e la basilica suddivisa in tre navate, a sud della quale è situato il macellum – il mercato pubblico per la vendita dei generi con le botteghe. Parte degli edifici sono databili ad interventi posteriori, di II – I sec. a. C., come probabilmente quelli posti lungo il decumano massimo, oggi via Miliario, ovvero il foro, la stessa basilica ed il macellum, le terme che conservano i pavimenti sopraelevati con le suspensurae -piccole colonnine in mattoni per la circolazione dell’aria calda – ed i mosaici. Alla fase successiva è ascrivibile il Santuario di Ercole il cui piccolo sacello rettangolare affaccia su un piazzale porticato; la colossale statua della divinità italica è ora al MAN di Villa Frigerj a Chieti. Alla fine di Piazza dell’Ercole all’esterno di Via dei Pilastri è presente, pur se difficile da leggere causa vegetazione, un teatro mentre ai piedi della collina di San Pietro, ove è situato il santuario di Apollo, è l’anfiteatro a pianta ellittica costruito nel I sec. d.C. attraverso l’esproprio di un’area precedentemente occupata da una domus. Con la fine dell’Impero Romano un lento declino colpì Alba Fucens, abbandonata intorno al VI sec. d.C. e sostituita, sulla collina a nord-est della città, dal borgo medievale, poi distrutto dal terremoto del 1915, i cui ruderi sono visibili come i resti del Castello Orsini eretto nel XIV sec. Durante l'assedio di Roma Giovanni il sanguinario vi sostò durante l'inverno del 537-538, per poi partire verso la sanguinaria missione nel Piceno. COORDINAMENTO: - SIMEONE Pasquale G.E.M. cell. 3346919001– PALMIERI Antonio cell. 3683860644 Cuore Sannita. COLAZIONE/PRANZO: - Pranzo al sacco. MEZZI DI TRASPORTO: - Pullman Gran turismo ditta La Porta. SPESE: La quota del viaggio indicata dal partner GEM è di 25 euro a persona per i Soci G.E.M. e Cuore Sannita. Per i non Soci GEM e Cuore Sannita € 30, anche per i minori, compresa assicurazione giornaliera. Per le aree archeologiche l’ingresso è di euro 3 a persona ed ognuno provvederà in proprio al pagamento. PRENOTAZIONI: OBBLIGATORIE entro il giorno 20 Marzo 2025, mediante: SMS al 3346919001 di Simeone Pasquale, su whatsapp del Gruppo GEM, oppure email dell'Associazione gem.matese@libero.it Cuore Sannita Facebook, email presidente@cuoresannita.it e PALMIERI Antonio al 368/3860644. All’atto della prenotazione I NON SOCI G.E.M. e CUORE SANNITA con età non superiore ad anni 75 dovranno fornire il Codice Fiscale (compresi i minori) per la copertura assicurativa giornaliera OBBLIGATORIA. Saranno ricevute le prime 19 prenotazioni per pullman 19 posti dal 20° con riserva sino ad arrivare almeno a 25 partecipanti per pullman 54 posti. NOTA BENE: NON SARANNO AMMESSE PERSONE SPROVVISTE DI ASSICURAZIONE GIORNALIERA. I MINORI DOVRANNO ESSERE SEGUITI NECESSARIAMENTE DAI RISPETTIVI ACCOMPAGNATORI CHE NE SONO I DIRETTI RESPONSABILI. ORARIO PRESUNTO RIENTRO: ORE 18.00/19.00. Orari ed ingressi possono essere soggetti a variazioni e/o modifiche in base alle direzioni museali. Piedimonte Matese lì 23febbraio 2025.
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PROSSIMO EVENTO: ALBA FUCENS e TUMULO del MONTARIOLO 23 Marzo 2025. ORARIO RITROVO: Piedimonte Matese – Parcheggio Salesiani – partenza ore 07.30. Ritrovo per il rientro ore 16.00 circa. Partenza da Via Vincenzo Caso, parcheggio Salesiani alle ore 7.30. Alle ore 9.30 circa, dopo 170 chilometri arrivo alla Frazione Corvaro di Borgorose (Rieti). Nella piana di Corvaro, ovvero nel Cicolano un territorio - ager Aequiculanus -, che prende il nome dai suoi abitanti, gli Equicoli, descritti da Virgilio, si eleva il TUMULO del MONTARIOLO, un sito di sepoltura collettiva con un diametro di circa cinquanta metri ed un'altezza di quasi quattro metri dalla piana circostante. Una sorta di piccola collina artificiale di terra, pietre e ciottoli che presenta lastroni squadrati perimetrali e dodici costolature radiali in grossi blocchi. Un tumulo più piccolo, del diametro di undici metri, è posto al centro della struttura; databile, in base ai materiali, tra la fine del IX ed il VII secolo a.C. era probabilmente dedicato alla sepoltura di un importante personaggio. Su questa tomba sorta in un’area ove già insistevano sepolture a tumulo di dimensioni ridotte, fu costruito quello che è il Tumulo del Montariolo, un monumento identitario per le genti della piana di Corvaro da cui era ed è visibile ove gli uomini si facevano seppellire, con armi ed oggetti, sin dal VI sec. a. C., in fosse disposte in senso rotatorio rispetto al tumulo centrale. Dal IV sec. a. C., poi, sia uomini che donne vi furono seppelliti, utilizzando anche gli spazi esterni al tumulo, per un totale di altre 367 tombe, tutte disposte concentricamente attorno a quella centrale ed a quote differenti a seconda dei periodi diversi. Le tombe, quindi, riferibili ad epoche diverse, raggruppano individui di sesso maschile armati, donne ed anche bambini e gli oggetti in esse rinvenuti (vasi, fibule, ciotole, specchi ed ornamenti personali) sono ora esposti al MUSEO ARCHEOLOGICO del CICOLANO e permettono di leggere sotto una luce diversa la civiltà degli antichi abitanti dell’area, quegli Equi una frazione dei quali, in seguito alla conquista romana del 304, fu definita degli Equicoli. Alba Fucens Terminata la visita museale si procederà verso la vicina Massa d’Albe (L’Aquila) ove la pausa pranzo, immersi in un contesto incantevole, consentirà di ammirare e riposare. ALBA FUCENS é posta su una collina sita in posizione dominante la distesa del Fucino (A. F. vuol dire Alba sul Fucino, sia perché i coloni venivano dall’antica città Latina di Alba Longa - la madrepatria di Roma - o anche perché dalla città si poteva osservare il sole sorgere sul grande lago del Fucino, prosciugato dai Romani attraverso un’opera di grande ingegneria: un tunnel di 6 km di lunghezza costruito ai tempi di Claudio, il più lungo tunnel costruito dall’uomo fino all’inaugurazione del Frejus nel 1871) ai piedi del Velino, in un territorio già degli Equi poi sconfitti dai Romani, ove la colonia fu fondata nel 303/304 a. C., in una posizione strategica per il controllo dell’Italia centrale. La posizione in un luogo elevato e fortificato a quasi 1000 metri di altezza, denota la funzione anche militare della città, una colonia di diritto latino sorta nel territorio degli Equi per controllare la valle del Fucino e la via Tiburtina Valeria che da Tibur (Tivoli) giunse fino ad Ostia Aterni (Pescara). Proprio per la posizione remota fu utilizzata spesso dai Romani per custodirvi importanti prigionieri di stato, come i re nemici sconfitti. I resti dell'ACQUEDOTTO anticipano la bellezza del sito. Della antica colonia residua gran parte del primo impianto urbano, in particolare i luoghi di culto – vedi il tempio di Apollo su cui venne eretta la chiesa di San Pietro in Albe– con interno diviso in tre navate da colonne romane riutilizzate e in quella centrale è presente la tribuna rialzata decorata con mosaici di marmo colorato, mentre in fondo, prima dell’abside è presente un parapetto con colonnine decorato sempre con intarsi di marmo. La cinta muraria è lunga circa tre Km. ed è dotata di ben quattro porte di cui la Porta Massima attraversata dalla Via Valeria e la Porta Fellonia da cui si accede all’area archeologica. Il circuito murario, realizzato in grandi blocchi poligonali di pietra, contiene varie strutture di carattere pubblico e privato dislocate intorno alle antiche strade, come il diribitorium ovvero il portico colonnato ove si svolgevano le votazioni delle assemblee pubbliche e la basilica suddivisa in tre navate, a sud della quale è situato il macellum – il mercato pubblico per la vendita dei generi con le botteghe. Parte degli edifici sono databili ad interventi posteriori, di II – I sec. a. C., come probabilmente quelli posti lungo il decumano massimo, oggi via Miliario, ovvero il foro, la stessa basilica ed il macellum, le terme che conservano i pavimenti sopraelevati con le suspensurae -piccole colonnine in mattoni per la circolazione dell’aria calda – ed i mosaici. Alla fase successiva è ascrivibile il Santuario di Ercole il cui piccolo sacello rettangolare affaccia su un piazzale porticato; la colossale statua della divinità italica è ora al MAN di Villa Frigerj a Chieti. Alla fine di Piazza dell’Ercole all’esterno di Via dei Pilastri è presente, pur se difficile da leggere causa vegetazione, un teatro mentre ai piedi della collina di San Pietro, ove è situato il santuario di Apollo, è l’anfiteatro a pianta ellittica costruito nel I sec. d.C. attraverso l’esproprio di un’area precedentemente occupata da una domus. Con la fine dell’Impero Romano un lento declino colpì Alba Fucens, abbandonata intorno al VI sec. d.C. e sostituita, sulla collina a nord-est della città, dal borgo medievale, poi distrutto dal terremoto del 1915, i cui ruderi sono visibili come i resti del Castello Orsini eretto nel XIV sec. Durante l'assedio di Roma Giovanni il sanguinario vi sostò durante l'inverno del 537-538, per poi partire verso la sanguinaria missione nel Piceno. COORDINAMENTO: - SIMEONE Pasquale G.E.M. cell. 3346919001– PALMIERI Antonio cell. 3683860644 Cuore Sannita. COLAZIONE/PRANZO: - Pranzo al sacco. MEZZI DI TRASPORTO: - Pullman Gran turismo ditta La Porta. SPESE: La quota del viaggio indicata dal partner GEM è di 25 euro a persona per i Soci G.E.M. e Cuore Sannita. Per i non Soci GEM e Cuore Sannita € 30, anche per i minori, compresa assicurazione giornaliera. Per le aree archeologiche l’ingresso è di euro 3 a persona ed ognuno provvederà in proprio al pagamento. PRENOTAZIONI: OBBLIGATORIE entro il giorno 20 Marzo 2025, mediante: SMS al 3346919001 di Simeone Pasquale, su whatsapp del Gruppo GEM, oppure email dell'Associazione gem.matese@libero.it Cuore Sannita Facebook, email presidente@cuoresannita.it e PALMIERI Antonio al 368/3860644. All’atto della prenotazione I NON SOCI G.E.M. e CUORE SANNITA con età non superiore ad anni 75 dovranno fornire il Codice Fiscale (compresi i minori) per la copertura assicurativa giornaliera OBBLIGATORIA. Saranno ricevute le prime 19 prenotazioni per pullman 19 posti dal 20° con riserva sino ad arrivare almeno a 25 partecipanti per pullman 54 posti. NOTA BENE: NON SARANNO AMMESSE PERSONE SPROVVISTE DI ASSICURAZIONE GIORNALIERA. I MINORI DOVRANNO ESSERE SEGUITI NECESSARIAMENTE DAI RISPETTIVI ACCOMPAGNATORI CHE NE SONO I DIRETTI RESPONSABILI. ORARIO PRESUNTO RIENTRO: ORE 18.00/19.00. Orari ed ingressi possono essere soggetti a variazioni e/o modifiche in base alle direzioni museali. Piedimonte Matese lì 23febbraio 2025.
PROSSIMO EVENTO: ALBA FUCENS e TUMULO del MONTARIOLO 23 Marzo 2025. ORARIO RITROVO: Piedimonte Matese – Parcheggio Salesiani – partenza ore 07.30. Ritrovo per il rientro ore 16.00 circa. Partenza da Via Vincenzo Caso, parcheggio Salesiani alle ore 7.30. Alle ore 9.30 circa, dopo 170 chilometri arrivo alla Frazione Corvaro di Borgorose (Rieti). Nella piana di Corvaro, ovvero nel Cicolano un territorio - ager Aequiculanus -, che prende il nome dai suoi abitanti, gli Equicoli, descritti da Virgilio, si eleva il TUMULO del MONTARIOLO, un sito di sepoltura collettiva con un diametro di circa cinquanta metri ed un'altezza di quasi quattro metri dalla piana circostante. Una sorta di piccola collina artificiale di terra, pietre e ciottoli che presenta lastroni squadrati perimetrali e dodici costolature radiali in grossi blocchi. Un tumulo più piccolo, del diametro di undici metri, è posto al centro della struttura; databile, in base ai materiali, tra la fine del IX ed il VII secolo a.C. era probabilmente dedicato alla sepoltura di un importante personaggio. Su questa tomba sorta in un’area ove già insistevano sepolture a tumulo di dimensioni ridotte, fu costruito quello che è il Tumulo del Montariolo, un monumento identitario per le genti della piana di Corvaro da cui era ed è visibile ove gli uomini si facevano seppellire, con armi ed oggetti, sin dal VI sec. a. C., in fosse disposte in senso rotatorio rispetto al tumulo centrale. Dal IV sec. a. C., poi, sia uomini che donne vi furono seppelliti, utilizzando anche gli spazi esterni al tumulo, per un totale di altre 367 tombe, tutte disposte concentricamente attorno a quella centrale ed a quote differenti a seconda dei periodi diversi. Le tombe, quindi, riferibili ad epoche diverse, raggruppano individui di sesso maschile armati, donne ed anche bambini e gli oggetti in esse rinvenuti (vasi, fibule, ciotole, specchi ed ornamenti personali) sono ora esposti al MUSEO ARCHEOLOGICO del CICOLANO e permettono di leggere sotto una luce diversa la civiltà degli antichi abitanti dell’area, quegli Equi una frazione dei quali, in seguito alla conquista romana del 304, fu definita degli Equicoli. Alba Fucens Terminata la visita museale si procederà verso la vicina Massa d’Albe (L’Aquila) ove la pausa pranzo, immersi in un contesto incantevole, consentirà di ammirare e riposare. ALBA FUCENS é posta su una collina sita in posizione dominante la distesa del Fucino (A. F. vuol dire Alba sul Fucino, sia perché i coloni venivano dall’antica città Latina di Alba Longa - la madrepatria di Roma - o anche perché dalla città si poteva osservare il sole sorgere sul grande lago del Fucino, prosciugato dai Romani attraverso un’opera di grande ingegneria: un tunnel di 6 km di lunghezza costruito ai tempi di Claudio, il più lungo tunnel costruito dall’uomo fino all’inaugurazione del Frejus nel 1871) ai piedi del Velino, in un territorio già degli Equi poi sconfitti dai Romani, ove la colonia fu fondata nel 303/304 a. C., in una posizione strategica per il controllo dell’Italia centrale. La posizione in un luogo elevato e fortificato a quasi 1000 metri di altezza, denota la funzione anche militare della città, una colonia di diritto latino sorta nel territorio degli Equi per controllare la valle del Fucino e la via Tiburtina Valeria che da Tibur (Tivoli) giunse fino ad Ostia Aterni (Pescara). Proprio per la posizione remota fu utilizzata spesso dai Romani per custodirvi importanti prigionieri di stato, come i re nemici sconfitti. I resti dell'ACQUEDOTTO anticipano la bellezza del sito. Della antica colonia residua gran parte del primo impianto urbano, in particolare i luoghi di culto – vedi il tempio di Apollo su cui venne eretta la chiesa di San Pietro in Albe– con interno diviso in tre navate da colonne romane riutilizzate e in quella centrale è presente la tribuna rialzata decorata con mosaici di marmo colorato, mentre in fondo, prima dell’abside è presente un parapetto con colonnine decorato sempre con intarsi di marmo. La cinta muraria è lunga circa tre Km. ed è dotata di ben quattro porte di cui la Porta Massima attraversata dalla Via Valeria e la Porta Fellonia da cui si accede all’area archeologica. Il circuito murario, realizzato in grandi blocchi poligonali di pietra, contiene varie strutture di carattere pubblico e privato dislocate intorno alle antiche strade, come il diribitorium ovvero il portico colonnato ove si svolgevano le votazioni delle assemblee pubbliche e la basilica suddivisa in tre navate, a sud della quale è situato il macellum – il mercato pubblico per la vendita dei generi con le botteghe. Parte degli edifici sono databili ad interventi posteriori, di II – I sec. a. C., come probabilmente quelli posti lungo il decumano massimo, oggi via Miliario, ovvero il foro, la stessa basilica ed il macellum, le terme che conservano i pavimenti sopraelevati con le suspensurae -piccole colonnine in mattoni per la circolazione dell’aria calda – ed i mosaici. Alla fase successiva è ascrivibile il Santuario di Ercole il cui piccolo sacello rettangolare affaccia su un piazzale porticato; la colossale statua della divinità italica è ora al MAN di Villa Frigerj a Chieti. Alla fine di Piazza dell’Ercole all’esterno di Via dei Pilastri è presente, pur se difficile da leggere causa vegetazione, un teatro mentre ai piedi della collina di San Pietro, ove è situato il santuario di Apollo, è l’anfiteatro a pianta ellittica costruito nel I sec. d.C. attraverso l’esproprio di un’area precedentemente occupata da una domus. Con la fine dell’Impero Romano un lento declino colpì Alba Fucens, abbandonata intorno al VI sec. d.C. e sostituita, sulla collina a nord-est della città, dal borgo medievale, poi distrutto dal terremoto del 1915, i cui ruderi sono visibili come i resti del Castello Orsini eretto nel XIV sec. Durante l'assedio di Roma Giovanni il sanguinario vi sostò durante l'inverno del 537-538, per poi partire verso la sanguinaria missione nel Piceno. COORDINAMENTO: - SIMEONE Pasquale G.E.M. cell. 3346919001– PALMIERI Antonio cell. 3683860644 Cuore Sannita. COLAZIONE/PRANZO: - Pranzo al sacco. MEZZI DI TRASPORTO: - Pullman Gran turismo ditta La Porta. SPESE: La quota del viaggio indicata dal partner GEM è di 25 euro a persona per i Soci G.E.M. e Cuore Sannita. Per i non Soci GEM e Cuore Sannita € 30, anche per i minori, compresa assicurazione giornaliera. Per le aree archeologiche l’ingresso è di euro 3 a persona ed ognuno provvederà in proprio al pagamento. PRENOTAZIONI: OBBLIGATORIE entro il giorno 20 Marzo 2025, mediante: SMS al 3346919001 di Simeone Pasquale, su whatsapp del Gruppo GEM, oppure email dell'Associazione gem.matese@libero.it Cuore Sannita Facebook, email presidente@cuoresannita.it e PALMIERI Antonio al 368/3860644. All’atto della prenotazione I NON SOCI G.E.M. e CUORE SANNITA con età non superiore ad anni 75 dovranno fornire il Codice Fiscale (compresi i minori) per la copertura assicurativa giornaliera OBBLIGATORIA. Saranno ricevute le prime 19 prenotazioni per pullman 19 posti dal 20° con riserva sino ad arrivare almeno a 25 partecipanti per pullman 54 posti. NOTA BENE: NON SARANNO AMMESSE PERSONE SPROVVISTE DI ASSICURAZIONE GIORNALIERA. I MINORI DOVRANNO ESSERE SEGUITI NECESSARIAMENTE DAI RISPETTIVI ACCOMPAGNATORI CHE NE SONO I DIRETTI RESPONSABILI. ORARIO PRESUNTO RIENTRO: ORE 18.00/19.00. Orari ed ingressi possono essere soggetti a variazioni e/o modifiche in base alle direzioni museali. Piedimonte Matese lì 23febbraio 2025.
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